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VERSO UNA DATA “DRIVEN ECONOMY”

Articolo a cura di Redazione Selefor CReFIS

Nella prospettiva economica l’approccio data driven significa valorizzare i dati alla stregua di fattori produttivi o, più in generale, fattori dell’attività economica (produzione, commercio all’ingrosso, commercio al dettaglio, consumo).

In questa prospettiva, le aziende data driven affiancano ai processi sottostanti le attività economiche processi elaborativi – trattamenti di dati – per assumere decisioni informate, basate su fatti oggettivi e non su sensazioni personali.

La trasformazione in data driven company non può dunque avvenire con la sola tecnologia, ma con un percorso di change management in grado di portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali. Oggi i CEO e i manager hanno bisogno di informazioni che li aiutino a capire cosa riserva loro il futuro. Avere a disposizione dati corretti, freschi e rilevati con frequenza è fondamentale. In un mondo così veloce, non basta rivolgere l’attenzione al passato, all’analisi di metriche e KPI basati su serie storiche, alla generazione di statistiche e report a consuntivo per effettuare analisi dei dati sui comportamenti degli utenti o per individuare problemi tecnici o eventi critici.

Pensiamo ad esempio alla gestione in tempo reale di macchinari industriali connessi per la manutenzione predittiva, applicata nel caso dell’industria 4.0, o alle transazioni finanziarie e alle assicurazioni, dove l’analisi dei dati serve a individuare le frodi o, ancora, al marketing, dove è necessario ormai anticipare i comportamenti del consumatore conoscendo i suoi gusti.

Un esempio di eccellenza è Spotify, che, con il suo sistema di suggerimento dei brani basato sull’analisi delle preferenze, è una delle aziende più note per avere investito notevoli risorse nel data driven decision making.

 

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