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GDPR e intelligenza artificiale: la protezione dei dati nell’era della società digitale

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A quasi un anno dall’entrata in vigore del Reg. Ue 679/2016, “è giunto il momento di interrogarsi sul futuro del trattamento dei dati personali”. Lo ha detto il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello, intervenuto alla presentazione della Rivista “Diritto ed Economia dei Mezzi di Comunicazione”. Nell’era della Big data economy, la protezione dei dati personali deve, come peraltro si sta gradualmente verificando con l’ingresso del GDPR, trasferirsi da un’impostazione formalistica a una sostanzialistica. Il dato non può restare “lettera morta” su carta, ma deve essere materia vivida, risorsa nonché presupposto indefettibile per libertà fondamentali e Stato di diritto. Ma non è tutto. Così come abbiamo già anticipato su questo portale, il trattamento dei dati personali non deve avere scopi puramente cautelativi, ma può e deve essere risorsa per il business dell’impresa.

Rischi per le libertà dell’individuo

Sullo stato di attuazione del Regolamento europeo, Martusciello continua a manifestare qualche perplessità: “Su alcune materie come ad esempio l’esercizio del diritto alla portabilità dei dati – dice – è necessario che le autorità di regolamentazione di settore e di controllo intervengano per meglio definire le modalità di attuazione delle norme poste dal Gdpr, collaborando con gli operatori”.  Secondo Martusciello, “non si possono trascurare i rischi connessi all’utilizzo dei sistemi di Big Data Analysis, di forme massive di profilazione dei comportamenti singoli e collettivi”.

L’applicazione del GDPR deve tenere conto dell’evoluzione di tecnologie e processi della società digitale

In buona sostanza il trattamento informatizzato dei dati deve supportare il principale fine di tutela della libertà delle persone fisiche. Ed è, questa, un’osservazione che ci sentiamo di condividere in pieno. In effetti, occorre sviluppare, così come nella filosofia digital 4.0 perseguita da Selefor, un sistema di gestione intelligente del dato che vada oltre l’attuale nozione di “dato personale”. La chiosa di Martusciello sulla cybersecurity è certamente condivisibile. In effetti bisogna promuovere un approccio multidisciplinare da parte di istituzioni e autorità di controllo. Se da un lato è necessario vigilare sull’attuazione del Regolamento Europeo dall’altro è fondamentale studiare l’evoluzione delle tecnologie e dei processi nell’era della società digitale.